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Lo Sport per costruire un mondo inclusivo di Beatrice Mauri

Lo sport fa bene a tutti, si sa, ma per le persone con disabilità è considerato ancora più importante. Riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo fisico, psichico e sociale della persona; consente di approfondire la conoscenza del proprio corpo e delle proprie potenzialità, acquisire maggiore autonomia, ma anche conoscenza dei propri limiti.

Le discipline sportive nella terapia sono utili sia a livello fisico che psicologico. Queste attività rafforzano l'autostima e aiutano a riscoprire la propria dignità, in quanto persona umana e sociale, oltre ad avere la valenza di un percorso riabilitativo.

 

Per un soggetto disabile la pratica regolare dell’attività sportiva comporta i seguenti vantaggi:

  • migliorare le qualità fisiche
  • potenziare gli aspetti cognitivi e psichici
  • sviluppare competenze socio-relazionali

Una persona con disabilità attraverso lo sport può acquisire e incrementare le abilità di organizzazione spazio-temporali e può raggiungere un ottimo livello di autonomia motoria.

Lo sport è riconosciuto dal mondo medico-scientifico come efficace strumento riabilitativo e terapeutico per tutti i disabili intellettivi e relazionali. La pratica sportiva facilita l’inserimento in un contesto sociale. All’interno del mondo sportivo le interazioni sociali che si instaurano sono molteplici e di diverso tipo: si entra in contatto con l’allenatore, con i compagni, e con gli avversari. Questa vasta gamma di relazioni e connessioni consente al soggetto di sperimentare diversi sentimenti ed emozioni, gestire eventuali conflitti relazionali e di imparare a porsi correttamente nei confronti delle persone con cui interagisce.

 

Nel 1944 il medico Ludwig Guttman introdusse l’attività sportiva nei centri di riabilitazione per le persone colpite da deficit motori per migliorare il loro stato di salute fisica e mentale. Nel 1960 furono istituite le Paralimpiadi, le Olimpiadi dedicate agli sport praticati dai disabili. Negli ultimi anni la crescita della popolarità degli sport paralimpici e degli sportivi che li praticano hanno contribuito a rendere ancora più evidente che le persone con disabilità sono in grado di perseguire qualunque obiettivo. Lo sport è sempre stato uno dei mezzi privilegiati per favorire l'integrazione sociale anche nei soggetti meno predisposti ed è risultato tale anche nel processo di inclusione delle persone disabili.

 

 

Chi lavora con atleti disabili deve imparare a sentire prima ancora che a capire, per poter entrare empaticamente in contatto e metabolizzare in prima persona la sofferenza. (S. Sereno, 2007)