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Storia dei Giochi Olimpici 3° parte di Enrico Pogaccini

Giochi Olimpici Moderni

 

La nostra storia delle Olimpiadi riprende dalla IV edizione, quella di Londra del 1908. Inizialmente a dover ospitare l’Olimpiade doveva essere Roma, che però rinunciò a seguito dell’eruzione del Vesuvio del 1906; questo, unito alla crisi economica che l’Italia stava attraversando, impedì il finanziamento di un evento di tale portata.

Questa edizione segnò un netto cambio di rotta organizzativo rispetto alle due precedenti e portò, per davvero, i Giochi in una dimensione moderna.

L’assenza di altre grandi manifestazioni nello stesso periodo, come invece era avvenuto con le Esposizioni universali a Parigi e Saint Louis, e il fatto di sistemare in calendario la maggior parte delle competizioni nell’arco di un paio di settimane aveva reso più facile e meno dispersivo seguire le gare per il pubblico.

 

Le edizioni successive videro un incremento sempre maggiore di atleti e nazioni partecipanti; il numero degli sport, invece, variava, come succede ancora oggi, di Olimpiade in Olimpiade con nuove introduzioni ma anche eliminazioni dal programma. L’ingresso e/o l’uscita di uno sport dal programma olimpico sono regolamentate dal CIO, così come il numero massimo di partecipanti che viene stabilito prima dell’inizio delle competizioni qualificanti.

Principio voluto da de Coubertin e rimasto valido fino agli anni Ottanta è stato quello del dilettantismo degli atleti partecipanti; gli unici professionisti a cui è tuttora proibita la presenza sono i pugili.

 

Nel corso degli anni trovarono forma compiuta anche tutti i riti e i cerimoniali che oggi associamo in maniera quasi automatica ai Giochi Olimpici. Ad Anversa, nel 1920, venne sventolata per la prima volta la bandiera a 5 cerchi di diverso colore e intrecciati tra loro, a rappresentare i cinque continenti uniti nello spirito olimpico; nella stessa edizione venne per il prima volta pronunciato il giuramento olimpico. Entrambe queste iniziative furono opera del barone de Coubertin, il quale scrisse di suo pugno il giuramento. Risale al 1924 la prima accensione del braciere olimpico, rito che divenne pienamente ufficiale dall’edizione successiva, quella di Amsterdam; da Berlino 1936 invece la torcia olimpica, trasportata da una staffetta di tedofori, viene accesa ad Olimpia e portata poi nella sede dei Giochi, dove l’ultimo staffettista accende il braciere dando ufficialmente inizio all’edizione. Con i XVI Giochi tenuti a Melbourne, infine, nella cerimonia di chiusura gli atleti non sfilano più divisi per nazione ma tutti assieme, a simboleggiare l’unità e la fratellanza del genere umano.

 

Va segnalata l’organizzazione, da parte della Federazione Sportiva Internazionale Femminile, dei Giochi Olimpici femminili negli anni ’20 e ’30 in risposta alla scarsa partecipazione delle donne alle Olimpiadi; con il crescente ingresso femminile alle Olimpiadi organizzate dal CIO questa manifestazione perse d’importanza e così, dopo la pausa dovuta al secondo conflitto mondiale, non venne più riproposta.

 

Un capitolo a parte riguarda i Giochi Olimpici invernali, la cui prima edizione risale al 1924 ed è stata organizzata dalla località francese di Chamonix.

In realtà due sport invernali, il pattinaggio artistico e l’hockey su ghiaccio erano stati compresi nel programma olimpico rispettivamente nelle edizioni del 1908 e 1920; il crescente seguito che generavano gli sport della neve e del ghiaccio, lo sci in particolare, convinsero infine il CIO ad organizzare un’Olimpiade ad essi dedicata. Fino al 1992 i Giochi estivi e invernali si sono tenuti nello stesso anno, da quel momento, per aumentarne l’interesse, venne deciso di separare le due competizioni e così quelle invernali furono spostate negli anni pari non occupati della edizioni estive.

 

 

Ad oggi tutti i continenti, ad eccezione dell’Africa, hanno ospitato almeno un’edizione dei Giochi Olimpici estivi; per quanto riguarda i Giochi invernali, anche l’Oceania e il Sud America oltre al continente africano  non sono riuscite ad aggiudicarsi l’assegnazione o non hanno mai presentato candidatura.